FS Italiane presenta oggi a Delrio le attività del nuovo Polo Mercitalia

Il polo del Gruppo FS Italiane Mercitalia dedicato a trasporto ferroviario merci e servizi di logistica si candida ad essere il nuovo soggetto trainante, nel Paese, del business del trasporto merci e della logistica integrata.
Le strategie e gli obiettivi del Polo Mercitalia sono stati illustrati oggi a Milano a Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Renato Mazzoncini, ad FS Italiane, e Marco Gosso, ad di Mercitalia Logistics. Presenti anche Gioia Ghezzi e Ivan Soncini, presidenti rispettivamente di FS Italiane e Mercitalia Logistics.

Il polo avrà il compito di risanare e rilanciare il business merci del Gruppo FS Italiane, sviluppando soluzioni integrate di trasporto merci e logistica che permettano di valorizzare la modalità ferroviaria puntando a raggiungere l’utile già nel 2018 ed il raddoppio dei ricavi in dieci anni (dal miliardo fatturato nel 2016 ad oltre 2 miliardi nel 2026). Il raggruppamento delle società operative in un unico polo consentirà di ottimizzare i servizi: i clienti potranno confrontarsi con un unico interlocutore, con conseguente risparmio di tempo e risorse.

Il polo è un unico grande raggruppamento delle società del Gruppo FS Italiane che operano nel business del trasporto merci e della logistica: la capogruppo subholding Mercitalia Logistics, Mercitalia Rail (maggiore player italiano del settore con 500 mln € di fatturato annuo), Gruppo TX Logistik (con base in Germania, ma attivo in diversi Paesi europei) Cemat (terzo player europeo del combinato), Mercitalia Transport Services, Mercitalia Terminal, TerAlp (Terminal AlpTransit) e TLF.

Mercitalia (4.000 dipendenti), prevede nel Piano Industriale 2017-2026 investimenti per 1,5 miliardi di euro: oltre 1 miliardo per il materiale rotabile, 100 milioni per i terminal intermodali (previsti nuovi impianti a Milano, Brescia e Piacenza) in asse con il Gottardo e il Core Corridor Reno-Alpi (Genova – Rotterdam), 100 milioni per l’information technology sicurezza e circa 250 milioni in acquisizioni di aziende per espandere il business. Si tratta dell’investimento complessivo più significativo che le Ferrovie italiane abbiano mai fatto nel settore.

Un’attenzione particolare verrà dedicata al rilancio delle attività internazionali che hanno il punto di forza in Tx Logistik, la società del Polo con base in Germania che ambisce a diventare cost/quality leader nei servizi di trazione ferroviaria, da e per l’Italia, sui grandi Core Corridors europei di traffico merci transalpini. Già avviato il rinnovo del materiale rotabile: Mercitalia Rail ha sottoscritto due contratti di noleggio full maintenance per 20 nuove locomotive elettriche.
Inoltre, tra qualche giorno sarà avviato da Mercitalia Rail e da TX Logistik (congiuntamente) l’iter per acquisire nei prossimi anni fino a 125 nuove locomotive elettriche sia per il mercato nazionale sia per quello europeo.

Cambiano in modo radicale il trasporto ferroviario merci e i servizi di logistica del Gruppo FS Italiane.
Il Polo MERCITALIA si candida ad essere il nuovo soggetto trainante, nel Paese, del business del trasporto merci e della logistica integrata.

Il Polo è un unico grande raggruppamento delle società del Gruppo FS Italiane che operano nel business del trasporto merci e della logistica: la capogruppo subholding MERCITALIA Logistics, MERCITALIA Rail (maggiore player italiano del settore con 500 mln € di fatturato annuo), Gruppo TX Logistik (con base in Germania, ma attivo in diversi Paesi europei) Cemat (terzo player europeo del combinato), MERCITALIA Transport Services, MERCITALIA Terminal, TerAlp (Terminal AlpTransit) e TLF.

Le strategie e gli obiettivi del Polo MERCITALIA illustrati oggi a Milano a Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Renato Mazzoncini, ad FS Italiane, e Marco Gosso, ad di MERCITALIA Logistics.
Presenti anche Gioia Ghezzi e Ivan Soncini, presidenti rispettivamente di FS Italiane e MERCITALIA Logistics.

Il Polo MERCITALIA avrà il compito di risanare e rilanciare il business merci del Gruppo FS Italiane, sviluppando soluzioni integrate di trasporto merci e logistica che permettano di valorizzare la modalità ferroviaria puntando a raggiungere l’utile già nel 2018 ed il raddoppio dei ricavi in dieci anni (dal miliardo fatturato nel 2016 ad oltre 2 miliardi nel 2026).
Il raggruppamento delle società operative in un unico Polo consentirà di ottimizzare i servizi: i clienti potranno confrontarsi con un unico interlocutore, con conseguente risparmio di tempo e risorse.

Il Polo MERCITALIA (4.000 dipendenti) prevede nel Piano Industriale 2017-2026 investimenti per 1,5 miliardi di euro: oltre 1 miliardo per il materiale rotabile, 100 milioni per i terminal intermodali (previsti nuovi impianti a Milano, Brescia e Piacenza) in asse con il Gottardo e il Core Corridor Reno-Alpi (Genova – Rotterdam), 100 milioni per l’information technology sicurezza e circa 250 milioni in acquisizioni di aziende per espandere il business. Si tratta dell’investimento complessivo più significativo che le Ferrovie italiane abbiano mai fatto nel settore.

Un’attenzione particolare verrà dedicata al rilancio delle attività internazionali che hanno il punto di forza in Tx Logistik, la società del Polo con base in Germania che ambisce a diventare cost/quality leader nei servizi di trazione ferroviaria, da e per l’Italia, sui grandi Core Corridors europei di traffico merci transalpini.

Già avviato il rinnovo del materiale rotabile: MERCITALIA Rail ha sottoscritto due contratti di noleggio full maintenance per 20 nuove locomotive elettriche.
Inoltre, tra qualche giorno sarà avviato da MERCITALIA Rail e da TX Logistik (congiuntamente) l’iter per acquisire nei prossimi anni fino a 125 nuove locomotive elettriche sia per il mercato nazionale sia per quello europeo.Cambiano in modo radicale il trasporto ferroviario merci e i servizi di logistica del Gruppo FS Italiane.

Il Polo MERCITALIA si candida ad essere il nuovo soggetto trainante, nel Paese, del business del trasporto merci e della logistica integrata.
Il Polo è un unico grande raggruppamento delle società del Gruppo FS Italiane che operano nel business del trasporto merci e della logistica: la capogruppo subholding MERCITALIA Logistics, MERCITALIA Rail (maggiore player italiano del settore con 500 mln € di fatturato annuo), Gruppo TX Logistik (con base in Germania, ma attivo in diversi Paesi europei) Cemat (terzo player europeo del combinato), MERCITALIA Transport Services, MERCITALIA Terminal, TerAlp (Terminal AlpTransit) e TLF.
Le strategie e gli obiettivi del Polo MERCITALIA illustrati oggi a Milano a Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Renato Mazzoncini, ad FS Italiane, e Marco Gosso, ad di MERCITALIA Logistics.
Presenti anche Gioia Ghezzi e Ivan Soncini, presidenti rispettivamente di FS Italiane e MERCITALIA Logistics.
Il Polo MERCITALIA avrà il compito di risanare e rilanciare il business merci del Gruppo FS Italiane, sviluppando soluzioni integrate di trasporto merci e logistica che permettano di valorizzare la modalità ferroviaria puntando a raggiungere l’utile già nel 2018 ed il raddoppio dei ricavi in dieci anni (dal miliardo fatturato nel 2016 ad oltre 2 miliardi nel 2026).
Il raggruppamento delle società operative in un unico Polo consentirà di ottimizzare i servizi: i clienti potranno confrontarsi con un unico interlocutore, con conseguente risparmio di tempo e risorse.
Il Polo MERCITALIA (4.000 dipendenti) prevede nel Piano Industriale 2017-2026 investimenti per 1,5 miliardi di euro: oltre 1 miliardo per il materiale rotabile, 100 milioni per i terminal intermodali (previsti nuovi impianti a Milano, Brescia e Piacenza) in asse con il Gottardo e il Core Corridor Reno-Alpi (Genova – Rotterdam), 100 milioni per l’information technology sicurezza e circa 250 milioni in acquisizioni di aziende per espandere il business. Si tratta dell’investimento complessivo più significativo che le Ferrovie italiane abbiano mai fatto nel settore.
Un’attenzione particolare verrà dedicata al rilancio delle attività internazionali che hanno il punto di forza in Tx Logistik, la società del Polo con base in Germania che ambisce a diventare cost/quality leader nei servizi di trazione ferroviaria, da e per l’Italia, sui grandi Core Corridors europei di traffico merci transalpini.
Già avviato il rinnovo del materiale rotabile: MERCITALIA Rail ha sottoscritto due contratti di noleggio full maintenance per 20 nuove locomotive elettriche.
Inoltre, tra qualche giorno sarà avviato da MERCITALIA Rail e da TX Logistik (congiuntamente) l’iter per acquisire nei prossimi anni fino a 125 nuove locomotive elettriche sia per il mercato nazionale sia per quello europeo.

Source: trasporti italia general

Liguria, Terzo Valico: nuova viabilità a Borzoli, eliminati i mezzi pesanti

Entro un paio di settimane a Borzoli (Genova) scatterà il divieto di circolazione dei mezzi pesanti sulla viabilità ordinaria. E’ stata, infatti aperta al traffico la nuova viabilità Chiaravagna-Borzoli-Erzelli, un sistema di tre gallerie che collega il casello autostradale di Genova Aeroporto con la val Chiaravagna: 1.810 metri che decongestionano la viabilità urbana e il centro abitato dal traffico dei mezzi pesanti, mediamente 185 l’ora, aumentato anche a causa del conferimento del materiale di scavo del Terzo Valico nelle cave sulle alture di Sestri ponente.

“È un’opera attesissima dalla popolazione- spiega il vicesindaco di Genova, Stefano Bernini- perché consente di evitare drammi come la morte per investimento, il 2 dicembre 2014, del giovane Alessandro. Ma si eviterà anche la commistione tra vita e attività produttiva che è anche un vantaggio per le imprese”. Un elemento, quest’ultimo, che per Bernini “ha un’importanza fondamentale perché Genova è una città del lavoro ma è giusto che chi ci vive non debba soffrire della presenza di attività lavorative che hanno un impatto ambientale pesante”.

Dopo lo stop di quasi un anno da parte di Autostrade per l’estrema vicinanza delle gallerie della viabilità urbana con quella autostradale, entro un paio di settimane sarà interdetto il transito in via Borzoli ai mezzi pesanti. “Le gallerie potranno già essere usate- spiega l’assessore comunale alla mobilità, Anna Maria Dagnino- ma non ci sarà alcuna ordinanza interdittiva sulla viabilitàordinaria almeno fino alla prossima settimana, anche perché la prima galleria, quella che porta dall’uscita del casello autostradale di Genova Aeroporto a Borzoli, sarà chiusa dalle 22 alle 6 per ultimare alcune opere”.

(Nella foto: cantieri per il Terzo Valico)

Source: trasporti italia

Alstom e Mise insieme per sviluppare nuove tecnologie ferroviarie

Promuovere attività di ricerca e sviluppo per favorire il progresso tecnologico nell’ambito del settore del trasporto ferroviario. Alstom e il ministero dello Sviluppo economico e le Regioni Piemonte e Lombardia hanno siglato ieri il protocollo d’intesa per lo svolgimento di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei siti di Alstom di Savigliano e Sesto San Giovanni.

Alstom svilupperà la realizzazione del treno prototipo, l’allestimento delle nuove linee produttive e le attività di coordinamento dell’intero progetto nel sito di Savigliano. Il sito di Sesto San Giovanni sarà dedicato alle attività di sviluppo dei sistemi di trazione e antincendio, il banco di manovra e la “control room” per la gestione della flotta in esercizio.

La firma del protocollo d’intesa è avvenuta durante la visita del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda presso il sito Alstom di Savigliano, uno dei centri di eccellenza del Gruppo per i treni regionali e per i treni ad alta velocità Pendolino, alla presenza di Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, di Giuseppina De Santis, assessore alle attività produttive Regione Piemonte, di Danilo Maiocchi Direttore Generale Sviluppo economico Regione Lombardia, di Henri Poupart-Lafarge, Presidente e CEO del Gruppo Alstom e di Michele Viale, Direttore generale di Alstom Italia. Il progetto sarà realizzato con il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e delle regioni Piemonte e Lombardia.

“E’ davvero un passo importante per Alstom e per tutta l’industria 4.0 Ringraziamo il MiSE , le Regioni Piemonte e Lombardia per aver creduto nel nostro progetto. I fondi di R’D saranno investiti nello sviluppo di una piattaforma innovativa per la progettazione e la prototipizzazione di treni regionali, che saranno prodotti e realizzati all’interno di un ambiente produttivo Industria 4.0, secondo i più elevati standard tecnologici”, ha dichiarato Michele Viale, Direttore generale Alstom Italia.

Source: trasporti italia general

Intesa Depositi Costieri Genova e Savona: previsto traffico di 70mila ton di oli vegetali

Un anno di svolta, il 2017, per i Depositi Costieri Savona che vedranno l’attracco di 12 navi (agenzia marittima Anchor) per uno sbarco di oli vegetali per industria pari a circa 70 mila tonnellate. La prima toccherà la banchina savonese venerdì 17 febbraio sbarcando 5.300 tonnellate al terminal Monfer, successivamente 4.200 tonnellate al terminal Depositi Costieri Savona.

L’arrivo del nuovo traffico si è reso possibile grazie ad una sorta di “alleanza commerciale” fra la Saar-Depositi Portuali, la Silomar e la Depositi Costieri Savona, oggi presenti in entrambi i porti di Genova e Savona (ora sotto lo stesso tetto della nuova Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale) con impianti all’avanguardia per lo sbarco, stoccaggio, ricarico e imbarco di rinfuse liquide alimentari e prodotti assimilabili, oli vegetali per uso industriale o energetico e altri prodotti liquidi compatibili. Saar ha impianti a Genova per il trattamento di oli alimentari come ad esempio l’olio di palma, ma non ha mai implementato quelli del biodiesel, prodotto questo che è invece uno dei core business per il terminal Depositi Costieri Savona e per la Silomar di Genova.

Saar-Depositi Portuali Genova ha stipulato un contratto di affitto con Depositi Costieri Savona per gestire gli impianti situati sulla Darsena Alti Fondali nel bacino portuale composti di 33 serbatoi di acciaio inox per una capacità totale di 26.000 m³ di cui 9.000 m³ idonei a contenere oli vegetali concreti, riscaldabili mediante collegamento ad una caldaia a vapore; la Depositi Costieri Savona è inoltre dotata di 2 pontili d’ormeggio con un pescaggio di 16 metri e una lunghezza di oltre 250 metri, idonea pertanto a ricevere navi di dimensioni importanti.

“La competitività non è tra Genova e Savona ma verso altri scali internazionali. Con questo nuovo traffico puntiamo a migliorare l’attrattività dei due porti liguri e per questo vogliamo investire per ampliare e potenziare gli impianti di Savona, secondo i migliori standard di sicurezza e ambiente”. Franco Tarabotto, direttore commerciale di Saar, in accordo con il presidente di Saar, Beppe Costa, e con l’amministratore delegato della Depositi Costieri Savona, Luisa Rossi, ha in serbo altri progetti per far crescere i terminal di Genova e Savona: “C’è spazio per consolidare le movimentazioni ma anche per aumentare i traffici, con la collaborazione dell’Autorità di Sistema Portuale”.

Source: trasporti italia general

CCNL Agenzie marittime: Manageritalia e Federagenti siglano il rinnovo

Manageritalia e Federagenti hanno siglato il rinnovo del CCNL dirigenti Agenzie Marittime. La trattativa ha visto le due delegazioni convergere sulla centralità del contratto collettivo nazionale di lavoro quale strumento per dare risposte efficaci per migliorare la produttività, aumentare l’occupazione e costruire un welfare integrativo sostenibile e inclusivo, improntato sulla solidarietà per favorire e valorizzare professionalità dei lavoratori e la competitività delle imprese con un sistema che faccia crescere la professionalità e la tuteli soprattutto con servizi al lavoro funzionali a chi lo cerca o lo perde.

Manageritalia è la federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato che rappresenta, in Italia, oltre 35.000 manager e alte professionalità del terziario; Federagenti è un’associazione sindacale, costituitasi il 20 settembre 1990, che opera su tutto il territorio nazionale con circa 70 sedi e 40.000 iscritti tra gli agenti e rappresentanti di commercio.

Ecco i punti salienti: un aumento retributivo di 350 euro lordi (biennio 2017/2018) e della previdenza complementare Mario Negri di 400 euro (quadriennio 2015/2018); un rafforzamento delle politiche attive con un voucher di 5.000 euro da utilizzare per servizi di ricollocazione presso società convenzionate o come autofinanziamento per l’avvio di attività imprenditoriali e una riduzione di quelle passive agendo sui termini di preavviso del licenziamento e sulla determinazione dell’indennità risarcitoria per il licenziamento ingiustificato; un aumento delle tutele previste in caso di malattie più gravi e una minima diminuzione per quelle che lo sono meno; agevolazioni contributive al welfare contrattuale (sanità, previdenza, copertura rischi e formazione) per attrarre o trattenere manager nelle imprese e favorire la nomina e presenza di dirigenti anche nelle aziende prive di un valido management esterno alla famiglia dell’imprenditore; l’inserimento di un articolo denominato “Produttività e Benessere” per promuovere e sostenere azioni volte a favorire le buone pratiche di age management e di welfare aziendale.

L’accordo decorre dal 1° gennaio 2015, salvo quanto previsto da singole norme, ed ha scadenza il 31 dicembre 2018.

“Con questo rinnovo – ha detto Guido Carella, presidente Manageritalia – il contratto dirigenti delle agenzie marittime è il punto di partenza perché imprese e manager instaurino rapporti di fiducia basati su valore scambiato, contributo apportato e sviluppo reciproco. Risponde al meglio alle necessità di flessibilità e tutela del lavoratore e dell’azienda con una modularità di valore e costo. Valorizza il management e aiuta la competitività delle imprese, perché da oggi ancor più nessuna azienda, anche la più piccola e in difficoltà, può motivare la sua “carenza” manageriale con la scusa del costo o della rigidità del contratto. Un rinnovo che ribadisce l’indispensabile ruolo e valore del contratto collettivo nazionale, rafforza il ruolo delle parti sociali e la strada della bilateralità. Anche da qui e da maggiore managerialità può crescere l’importante ruolo che l’Italia deve giocare nella logistica marittima e non oggi e in futuro”.

Source: trasporti italia general

Hitachi Rail Italy: in produzione nuovi treni InterCity per Londra

Nello stabilimento pistoiese di Hitachi Rail Italy sono iniziati i lavori per il secondo lotto di treni InterCity Express, che saranno utilizzati prevalentemente sulle tratte passeggeri che collegano Londra al Devon e alla Cornovaglia.

Lo rende noto l’azienda, precisando che l’inizio della produzione in Italia fa seguito alla decisione di Great Western Railway (GWR) nel 2015 di ampliare la dimensione della propria flotta facendo arrivare i nuovi treni fino al Devon e alla Cornovaglia. Questa ulteriore flotta di 36 treni aggiuntivi (22 da 5 e 14 da 9 casse) saranno introdotti in servizio a partire dall’estate 2018; l’ultimo della serie entrerà in esercizio nel 2019.

Lo stabilimento Hitachi Rail Italy di Pistoia produrrà questo secondo lotto di treni nuovi. Negli ultimi anni lo stabilimento di Pistoia – sottolinea l’azienda – si è guadagnato la fama di costruttore di treni all’avanguardia, inclusi altissima velocità e regionali per l’Italia, tra cui il Frecciarossa. Tre treni prototipo di questo lotto arriveranno al porto di Southampton a partire dall’estate 2017 per iniziare il collaudo su specifiche tratte della linea costiera.

Source: trasporti italia general

Trasporto postale: Confetra vince l'appello sul contributo delle imprese

Primo risultato positivo nel contenzioso che Confetra, insieme a Fedespedi, Fedit, Alsea, Asea e Anita, ha aperto contro l’Autorità delle Comunicazioni in materia di servizi postali. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello che l’Autorità aveva presentato contro la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo il ricorso di Confetra, aveva dichiarato illegittima la richiesta di contributi alle imprese del settore per il triennio 2012-2014.

Il responso finale sulla vicenda dipenderà in gran parte dal giudizio della Corte di Giustizia Europea presso cui attualmente è pendente il ricorso principale, ma, scrive Confetra in una corcolare, “le imprese titolari di autorizzazione postale generale non hanno più nulla da temere relativamente ai contributi richiesti in passato dall’Autorità che, si rammenta, ammontavano all’1,79 per mille del fatturato”.

Respingendo l’appello, precisa infine Confetra, “il Consiglio di Stato ha giudicato gli atti dell’Agcom illegittimi non solo per le eccezioni relative al settore trasporti, ma riguardo alle norme sul finanziamento in generale”.

Source: trasporti italia

Firenze: intesa per il raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese

Promuovere un’iniziativa con il ministero delle Infrastrutture, le Regioni e i sindaci interessati per individuare un percorso comune che porti al raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese. C’è stato pieno accordo tra l’assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, e il sindaco della Spezia, Massimo Federici, che si sono incontrati oggi a Firenze – presente un’ampia un’ampia delegazione delle istituzioni e del territorio ligure – per un confronto sull’asse Tirreno-Brennero e sul futuro di una linea importante per Toscana, Liguria e Emilia Romagna.

La ferrovia Pontremolese è la linea di trasporto ferroviario che collega Parma con la dorsale tirrenica nei pressi della Spezia.
Lo sviluppo complessivo della linea è di circa 120 chilometri. La sua denominazione deriva dalla cittadina di Pontremoli, uno dei principali centri abitati attraversati dalla linea ferroviaria.

“L’asse Tirreno-Brennero – commenta Ceccarelli – è stata inserita fra le priorità all’interno del PRIIM, Piano Regionale Integrato delle Infrastrutre e della Mobilità. L’incontro di oggi ha consentito di registrare una convergenza importante – conclude – per consentire al progetto di muovere passi concreti verso la sua realizzazione”.

Source: trasporti italia general

Flotte aziendali: mobilità elettrica al palo, i dati dell'osservatorio Top Thousand

Le soluzioni di mobilità elettrica scontano oggi ancora significativi limiti nella percezione delle aziende, che le reputano meno flessibili e efficaci rispetto a quelle “tradizionali”. I gestori delle flotte hanno però piena consapevolezza che il futuro vedrà protagonisti i veicoli elettrici, anche se non nel breve o medio termine, e a condizione di rilevanti investimenti economici (incentivi) e infrastrutturali (rete di ricarica) da parte del Governo. Progresso tecnologico, da un lato, e attenzione all’ambiente combinata con normative di limitazione della circolazione dei veicoli termici nei centri cittadini (sulla falsariga di quanto previsto per la nuova area C a Milano), dall’altro, supporteranno la definitiva diffusione dei veicoli a zero emissioni. La mobilità urbana resterà il loro ambito principale di circolazione.

Sono questi i principali risultati della seconda parte della ricerca “Le flotte aziendali verso una svolta elettrica…ancora lontana”, promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, con il patrocinio di CEI CIVES – Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali a Batteria, Ibridi e a Celle a Combustibili.

La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 grandi aziende appartenenti a diversi settori (energia, grande distribuzione, enti pubblici, commercio, trasporti, etc…), con oltre 52.000 veicoli aziendali complessivi e si è focalizzata sull’attuale e potenziale futuro impatto della mobilità elettrica sui parchi auto di medie e grandi imprese. Presupposto dell’analisi è che nonostante i consistenti investimenti delle Case Auto sui veicoli elettrici (EV) e le numerose presentazioni nel corso dei principali Saloni automobilistici, l’elettrico in Italia resta oggi un business di nicchia, in cui le flotte aziendali comunque rivestono un ruolo da protagonista, pur con numeri assoluti ancora marginali. In generale, lo scorso anno in Italia è stata immatricolata appena 1 vettura elettrica ogni 10.000 auto.

“Le sempre più diffuse e stringenti limitazioni alla circolazione dei veicoli diesel e benzina nelle nostre grandi città impongono di imprimere un’accelerazione decisiva nello sviluppo e nell’individuazione di soluzioni di mobilità a emissioni ridotte. La nostra analisi – commenta Riccardo Vitelli, presidente di Top Thousand -, conferma le potenzialità insite nelle soluzioni elettriche e le connaturate difficoltà che oggi vanno superate per riuscire a cogliere pienamente questa sfida tecnologica, ambientale ed economica. La strada da percorrere è ancora lunga e articolata e i gestori della mobilità aziendale sono pronti a svolgere il ruolo di apripista e disponibili a far parte di un tavolo di lavoro insieme a Case costruttrici, noleggiatori e istituzioni per agevolare la svolta elettrica”.

Nonostante gli attuali dati poco incoraggianti, il 57% dei Fleet Manager sostiene che le auto elettriche sostituiranno gradualmente le vetture benzina/diesel e persino le ibride, a conferma di una decisa fiducia nel progresso tecnologico (vista la cautela nei confronti degli attuali EV disponibili sul mercato).

In ogni caso l’orizzonte di realizzazione di questo nuovo scenario è decisamente lontano, perché nella maggior parte delle risposte si fa riferimento a una possibile, graduale sostituzione solo nel lasso di almeno 10 anni. Tra le precondizioni necessarie per l’evoluzione, vengono segnalate la costanza degli investimenti delle Case Auto, la volontà dei governi e gli avanzamenti tecnologici. Più cauto è il restante 43% delle aziende che, invece, ritiene che nel futuro si produrrà una situazione mista, in cui sopravvivranno le alimentazioni classiche, seppure in proporzione minore rispetto alle ibride plug-in e alle elettriche pure.

Tornando ad oggi, sono diverse le motivazioni indicate dai fleet manager per spiegare il mancato successo del connubio mobilità aziendale/elettrico. In primis, gli attuali EV non sono ritenuti efficienti per l’utilizzo privato (i fine settimana o i periodi di ferie), vista la carente diffusione della rete di ricarica e la limitata autonomia dei veicoli.

Piuttosto che “assegnarle nominativamente” ai driver, le auto elettriche vengono oggi quasi esclusivamente utilizzate in modalità condivisa: un’opportunità per avvicinare il pubblico alla guida elettrica e per creare informazione, diffondere conoscenze e abitudini. Il 72% dei gestori di parchi giudica anti-economica l’ipotesi di assegnare veicoli elettrici ai driver, riservando quelli tradizionali in pool; per gestire i picchi di richiesta l’azienda dovrebbe, infatti, a mantenere un elevato numero di veicoli in pool, con conseguente crescita dei costi

D’altro canto, le criticità risiedono anche nella mancata accettazione da parte dei driver stessi di un’auto elettrica come veicolo in fringe benefit. La fruibilità di un’auto “tradizionale” resta più semplice e questo contribuisce ad alimentare pregiudizi sugli EV da parte dei Fleet Manager, dei Driver e di tutti i “decisori” in tema di automobili, tanto aziendali quanto famigliari. I Fleet Manager vedono l’auto elettrica come la futura regina delle “alternative”. Per il 30% del campione sarà destinata a un ruolo centrale nella mobilità delle grandi aree urbane, mentre per il 25% avrà un ruolo di primo piano “a prescindere”, ma solo nel lungo periodo.

Interessanti anche le altre risposte espresse dal 45% degli intervistati: il 15% prevede per gli EV un ruolo accessorio (da seconda auto in famiglia), il 10% li reputa un’opzione alternativa, un altro 10% li valuta adatti a spostamenti brevi e predeterminati, il 6% sostiene che la loro diffusione massiva dipenderà soprattutto dalla volontà politica ed economica, mentre un residuale 4% li vede esclusivamente come strumento di marketing.

Il 70% dei fleet manager sostenitori del futuro ruolo da protagonista degli EV ritiene che la mobilità elettrica rappresenta in fin dei conti una soluzione semplice e potenzialmente economica, oltre che ecologica. Semplicità può significare standardizzazione, facilità d’uso, soluzione accessibile, tanto più che insieme ai progressi in termini di prodotto, stanno evolvendo le “piattaforme” che consentono ai fruitori di mobilità di interagire facilmente con i provider di servizi (vedi Amazon, Bla Bla Car, Uber, AirBnb, e in generale tutto il mondo del car sharing).
I restanti tre fleet manager su 10 sostengono che l’offerta di e-mobility migliorerà la viabilità. Gli “scettici” ritengono che per vedere svolgere un ruolo centrale bisognerà prima attendere che il prodotto si evolva significativamente (52%), si sviluppino e standardizzino le infrastrutture (24%) e ci siano normative fiscalmente favorevoli verso la mobilità elettrica (24%).

Source: trasporti italia general

Emilia-Romagna: arriva un nuovo treno Vivalto sulla Piacenza-Rimini

In Emilia-Romagna è in servizio un nuovo treno Vivalto, settimo di otto complessivi convogli di ultima generazione introdotti a partire da maggio scorso dal Gruppo FS. Complessivamente Trenitalia ha investito per l’Emilia Romagna circa 57 milioni di euro di cui 10,6 previsti come contributo della Regione Emilia Romagna.

I Vivalto utilizzano locomotive E464, dotate di sistemi di manutenzione dinamica. Sofisticati sensori installati a bordo dei mezzi trasmettono migliaia di informazioni all’interno delle officine, consentendo ai tecnici di monitorare in tempo reale da remoto lo stato dei veicoli, con l’obiettivo di prevenire i guasti, potenziando la disponibilità e l’affidabilità del servizio per i passeggeri e riducendo al contempo i costi di manutenzione e di servizio.

Nell’anno appena trascorso l’89,7% dei treni regionali dell’Emilia-Romagna è arrivato puntuale a destinazione, percentuale che sale al 93,3% se si escludono i ritardi provocati da eventi esterni. Dati entrambi migliorativi rispetto al 2015, quando le percentuali erano state rispettivamente dell’89,6 e del 92,9%. Parallelamente sono drasticamente calate le cancellazioni, scese del 50% nel 2016 rispetto all’anno precedente. La conferma del buon andamento arriva anche dal monitoraggio della percezione che i clienti hanno del servizio offerto. I dati consolidati dell’anno 2016 evidenziato una soddisfazione del viaggio nel complesso dell’ 82,5%, in crescita di oltre quattro punti percentuali rispetto al 2015.

Il 2017 porterà novità anche per i pendolari delle linee Bologna – Porretta, Bologna – Prato e Bologna – Poggio Rusco dove, d’intesa con la Regione Emilia Romagna, Trenitalia aumenterà il numero di collegamenti effettuati con treni Stadler ETR 350, grazie al conferimento di convogli da parte della Regione.

“Entra in servizio sulla linea Piacenza-Rimini un nuovo treno Vivalto, il settimo in meno di un anno, che va ad aggiungere un nuovo tassello al piano di miglioramento del trasporto regionale. – ha ricordato l’assessore alle Infrastrutture e trasporti della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini – Un anno fa ci siamo impegnati a velocizzare il più possibile questo processo e per farlo la Regione ha anticipato una fornitura di 22 nuovi treni entro il 2017. Sono contento di poter dire – ha aggiunto- che grazie all’impegno di tutti siamo in anticipo sui tempi con 7 Vivalto e 5 treni Stadler già in funzione su diverse linee regionali. Il trasporto su ferro in Emilia – Romagna è al centro delle nostre scelte e questi risultati rendono il traguardo del rinnovo dei parco treni previsto per il 2019 ancora più vicino”.

Entro il 2019 sarà nuovo l’intero parco dei treni regionali, come previsto dalla gara di affidamento dei servizi ferroviari regionali. Del nuovo parco faranno parte anche i nuovi treni Rock di Trenitalia, la cui produzione è stata ufficialmente avviata a gennaio negli stabilimenti Hitachi Rail Italy. I primi 39 esemplari saranno destinati infatti proprio all’Emilia Romagna.

Source: trasporti italia general

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