Coronavirus: Uggè (Conftrasporto), l'Italia faccia richiesta al Fondo di solidarietà Ue

“Cosa aspetta l’Italia a inviare la richiesta d’intervento al Fondo di solidarietà dell’Unione Europea?”. Lo chiede vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè dopo aver letto le dichiarazioni della portavoce della Commissione europea sull’assenza di richieste di intervento da parte del nostro governo in seguito all’emergenza coronavirus.
Confcommercio ha stimato i dati sull’impatto che l’emergenza potrebbe avere sul Pil in 3-4 decimi di punto, pari a 5-7 miliardi di euro.

“Il rischio, come dice l’Ufficio studi di Confcommercio, è di avere un forte vuoto di domanda, quindi un ulteriore stress sui margini delle imprese – prosegue Uggè – Ci sono settori-chiave, dal turismo ai trasporti, che stanno pagando un altissimo prezzo soprattutto per effetto del panico in molti casi spropositato, e per la confusione legata a misure prese in ordine sparso”.

“Non c’è dubbio che la salute dei cittadini debba essere posta davanti a tutto, ma anche per questa ragione ci vorrebbe un’omogeneità di disposizioni. Soprattutto, non si deve consentire ad alcuno di creare il panico e confondendo l’informazione con lo spettacolo e il sensazionalismo, che non aiuta”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

Source: trasporti italia

Logistica: crescono addetti (+6,4%) e fatturato (+8,1%) ma la crescita rallenta

Aumentano gli addetti (+6,4% che porta il valore complessivo a poco più di 250.000 unità) e il fatturato (+8,1%, oltre 46miliardi totali) ma la crescita frena. Nell’anno precedente si viaggiava ad un incremento degli addetti del +10,4% e dei ricavi del +10%. L’analisi sulla base della banca dati AIDA –Bureau van Dijk ha riguardato i bilanci 2018 di quasi 17000 srl afferenti al settore, pari al 3% del totale di srl.

La fotografia del comparto trasporti e logistica è stata scattata dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Nel dettaglio emerge come la crescita del fatturato sia più elevata tra le imprese del comparto trasporto terrestre di merci (+11,3%) seguito dalle srl del comparto del trasporto marittimo e acque interne (+8,7%), magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti(+6,6%) e infine (+3,8%) trasporto terrestre di passeggeri.

Limitando l’osservazione all’andamento del fatturato e del valore aggiunto, le performance migliori relative ai bilanci 2018 si registrano nel Nord-ovest, per quanto riguarda sia il fatturato (+9,9%) che il valore aggiunto (+9,7%). Nel Nord-est, invece, si osserva la crescita più bassa del fatturato (+5,9%) mentre al Centro (+6,4%) l’incremento più contenuto del valore aggiunto.

In termini di fatturato, a livello regionale, a parte la Valle d’Aosta (-14%), in evidenza il Piemonte con il +27,6%, il Molise con il +14,9%, la Campania con il +11,9% e la Basilicata con il +11,1%. In particolare il Piemonte fa registrare un forte recupero rispetto al 2017, mentre nel Lazio si registra la tendenza opposta. Buone anche le performance dell’Umbria (+10 %) e del Friuli Venezia Giulia (+9,6%). Sul fronte degli addetti, maglia nera a Valle D’Aosta (-36,1%) mentre sul podio Campania (+14%), Lombardia (+8%), Piemonte(+7,9%) e Friuli Venezia Giulia(+7,9%).

Relativamente alle classi dimensionali di fatturato, soffrono le microimprese (fino a 350.000euro) con negatività sia per addetti (-9,6%) che ricavi (-5,7), mentre le grandi imprese (oltre10milioni di euro) marciano con livelli di crescita superiori alla media nazionale, segnando +11,7% per addetti e +12,3% per fatturato.

Source: trasporti italia general

Porti: genova sigla un accordo con il Baku International Sea Trade Port.

Un memorandum d’intesa fra l‘Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e la compagnia pubblica che gestisce il Baku International Sea Trade Port. E’ stato firmato nel corso del Business Forum Italia-Azerbaijan tenutosi venerdì 21 febbraio scorso alla Farnesina e aperto dal presidente della Repubblica dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, in visita ufficiale in Italia, e dal ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio.

Tra gli obiettivi della firma, quelli di sviluppare non solo sinergie nel campo dei traffici e dei servizi logistici integrati marittimi e ferroviari, ma anche attività di trasferimento di conoscenze e buone pratiche, in ambiti quali l’Ict, training del personale, sviluppo di politiche portuali innovative mirate alla sostenibilità ambientale.

Source: trasporti italia general

Nuova data per il Green Logistics Expo: dal 13 al 15 maggio 2020 a Padova

In seguito all’emergenza causata dell’epidemia del virus COVID-2019 (Coronavirus), la seconda edizione di Green Logistics Expo, il Salone Internazionale della Logistica Sostenibile, fino ad ora programmato dal 18 al 20 marzo 2020 si svolgerà sempre alla Fiera di Padova dal 13 al 15 maggio 2020.

“Fiera di Padova comprende e fa proprie le difficoltà delle aziende che fino ad oggi hanno investito energie e risorse sull’evento e che oggi si trovano nell’incertezza causata dall’imprevedibile situazione attuale – spiega una nota -. E’ proprio la tutela di tali investimenti, e la volontà intrinseca al progetto di Green Logistics Expo di essere evento al servizio del marcato e della crescita di una cultura della sostenibilità del sistema che ci ha portato alla decisione di rinviare l’evento. Siamo certi che, questa decisione, è in sintonia con le aspettative di quanti ci avevano dato fiducia e che saranno con noi nel definire la nuova collocazione a beneficio degli operatori e del sistema”.

Source: trasporti italia general

CQC: corsi di formazione sospesi, Fai Conftrasporto chiede più tempo per non bloccare gli autisti

La sospensione a causa del Coronavirus dei corsi di formazione per la patente qualificante di autista (la cosiddetta CQC), potrebbe impedire a molti conducenti di mezzi pesanti di mettersi alla guida, quindi di lavorare.
Lo ha evidenziato il segretario generale di Fai Conftrasporto-Confcommercio (la Federazione nazionale degli Autisti Italiani) Andrea Manfron nell’audizione alla Commissione Trasporti della Camera per discutere lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2018/645, per la modifica della disciplina per il conseguimento e il rinnovo della carta di qualificazione del conducente (CQC).

“La sospensione dei corsi, se non ci saranno contrordini, bloccherà molti autisti – spiega Manfron – Nell’incontro di ieri abbiamo fatto presente il problema e le conseguenze nel settore dell’autotrasporto, sottolineando la necessità che venga dato più tempo per terminare i corsi di formazione attualmente sospesi per l’emergenza coronavirus”.
L’audizione alla Camera è poi proseguita sul tema all’ordine del giorno, con le osservazioni delle associazioni di Conftrasporto sulle modifiche legate al conseguimento della CQC (titolo abilitativo attestante le capacità professionali degli autisti già in possesso di una patente di guida di categoria superiore, e che consente di svolgere attività di carattere professionale legata all’autotrasporto).

Due le richieste principali di Fai-Conftrasporto, oltre a quella sulla sospensione dei corsi di formazione per coronavirus:
1) modificare la definizione proposta del trasporto occasionale che è esentato dagli obblighi formativi relativi alla CQC, in quanto in quella proposta nel testo esaminato rientrerebbe il trasporto in contro proprio con evidenti distonie rispetto al trasporto in conto terzi;
2) semplificare gli oneri che gravano sulle imprese per il rinnovo quinquennale della CQC dei loro dipendenti (riducendo le ore del corso di formazione periodica, per i conducenti che hanno già svolto altra formazione obbligatoria, tra cui ricomprendente anche il corso tachigrafo).

Source: trasporti italia

Porti di Roma e Lazio: flessione del traffico delle merci, ma dalle imprese segnali positivi per il 2020

Nel corso del 2019, il network dei Porti di Roma e del Lazio ha fatto registrare, rispetto all’anno precedente, una flessione della movimentazione complessiva del traffico delle merci, determinata esclusivamente dalla riduzione delle rinfuse solide dovuta, a sua volta, alla sensibile contrazione del traffico di carbone destinato alla centrale dell’Enel di Torre Valdaliga Nord. Tuttavia, nonostante ciò e la sostanziale stagnazione che ha coinvolto, nel 2019, gran parte del comparto portuale nazionale, durante l’ultima seduta del Comitato di Gestione e della Commissione Consultiva per il rinnovo e il rilascio delle autorizzazioni per le imprese che svolgono le operazioni portuali sono emersi elementi confortanti per il futuro del cluster dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.

Infatti, dai dati emersi dalle ricognizioni sulle performance delle imprese, nonché dagli aggiornamenti ai piani operativi prodotti dalle stesse società, si rilevano alcuni profili competitivi per il futuro, che possono lasciare spazio ad un cauto ottimismo, sia per quanto riguarda i dati a consuntivo che per i dati previsionali.

“I mercati che interessano il porto di Civitavecchia sono caratterizzati da un’instabilità riconducibile a storici fattori esogeni”, dichiara il Presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo, “tra i quali l’importazione di carbone per la centrale dell’Enel che, facendo registrare una riduzione di quasi il 50% rispetto al 2018, ha inciso in maniera significativa sulla flessione complessiva del traffico di merci solide alla rinfusa nei porti del network laziale (il traffico di carbone incide, infatti, storicamente per circa l’80% sull’intero traffico delle rinfuse solide del porto di Civitavecchia). In particolare, nel 2019, la flessione del traffico di carbone è stata pari a circa 1,9 milioni di tonnellate su 2 milioni di tonnellate del calo complessivo di questo settore, incidendo, quindi, per oltre il 90% sulla flessione complessiva del traffico di merci solide alla rinfusa” .

“Tale dato negativo – continua il Presidente dell’Authority – è stato comunque attenuato da alcuni incrementi di traffici di altre merci alla rinfusa che, secondo le stime dei concessionari, dovrebbero ulteriormente aumentare nel corso del 2020. In particolare, la storica società Traiana, che recentemente ha beneficiato di un ampliamento dell’area in concessione nel porto di Civitavecchia e che eseguirà i lavori di riqualificazione della banchina n° 23 in modo da aumentare le proprie capacità operative (principalmente per merci come il ferrocromo, destinate alle acciaierie di Terni), nel programma operativo presentato all’AdSP, ha addirittura previsto di raddoppiare, rispetto al 2019, il tonnellaggio delle merci movimentate”, sottolinea di Majo.

“Sempre per quanto riguarda le merci solide alla rinfusa – spiega il Presidente dell’Authority – nel corso del 2019 abbiamo registrato alcuni aumenti importanti, come quello del pet-coke di circa il 30% e delle categorie “prodotti metallurgici, minerali di ferro” (+3,3%), “minerali grezzi cementi e calci” (+8,8%) e “fertilizzanti” (+16%). In particolare, nel porto di Gaeta si segnala il sensibile incremento della categoria merceologica “prodotti metallurgici, minerali, etc” che, passando da 27 mila tonnellate nel 2018 a quasi 100 mila tonnellate nel 2019, si accresce del 270% e quello della categoria “minerali grezzi, cementi, etc” che si incrementa del 20% pari a 140 mila tonnellate complessive. Aumenta anche il traffico complessivo di rinfuse solide (+11%) del porto gaetano con buone prospettive di ulteriore crescita per il 2020 in relazione sia alle nuove imprese autorizzate ex articolo 16, che alla prossima ultimazione dei lavori di completamento del porto commerciale con la disponibilità di ulteriori 60 mila mq di piazzali operativi”, precisa di Majo.

Si conferma il trend di crescita registrato negli ultimi anni del traffico di merci movimentate “in colli” (container, mezzi pesanti, palletts, etc) che fa registrare nel 2019 nuovi record storici tanto per quanto concerne il traffico complessivo, pari a oltre 6,5 milioni di tonnellate (+4,5%), che per le singole categorie con i Ro/Ro pari a oltre 5,5 milioni di tonnellate (+5%) e le merci in contenitore che superano la soglia del milione di tonnellate e dei 100 mila TEU movimentati (112.249 TEU per l’esattezza).
Anche il numero complessivo di automezzi sbarcati/imbarcati supera il milione di unità risultando in crescita tutte le tipologie di automezzi al seguito dei passeggeri, con i mezzi pesanti che si incrementano del 4,5%.

“L’altro grande mercato del porto di Civitavecchia è quello legato al Ro/Ro ed alle “Autostrade del Mare”, con quattro imprese che storicamente incidono sulle performance di questo strategico settore. Mentre per l’automotive i consuntivi del 2019 hanno fatto registrare un calo del 5%, pari a circa 10 mila auto in meno movimentate, (ma anche qui il dato va letto tenuto conto del calo della produzione anche dello stabilimento della FCA di Cassino), le compagnie di navigazione Grimaldi e Grandi Navi Veloci (GNV), hanno fatto registrare, invece, incrementi di traffico sia per quanto riguarda i veicoli cargo, sia, seppur in misura minore, per il transito dei passeggeri, con previsioni altamente positive per l’anno 2020 anche per quanto riguarda il segmento dell’automotive”, chiarisce di Majo. “Diverso il caso della Tirrenia, alle prese con la conclusione della convenzione con lo Stato per la continuità territoriale con la Sardegna e che dovrà rimodulare la propria presenza nello scalo ed affrontare un’altra ed imprevedibile sfida competitiva”, spiega il numero uno di Molo Vespucci.

Un altro settore che registra segnali di sviluppo è quello della merce deperibile alimentare, come la frutta fresca esotica in importazione. “In valori assoluti questa tipologia ha, infatti, quasi raddoppiato la capacità produttiva e la recente acquisizione dell’interporto pone il magazzino della frutta della CFFT Spa in una forte posizione competitiva nel quadrante tirrenico”, chiosa di Majo.

“Infine, è opportuno accennare allo special – cargo (macchinari speciali di oltre 250 tons ad alta specializzazione tecnica), attività che viene in particolare curata da una società concessionaria all’interno dell’area commerciale del porto, “La Grande Meccanica”, specializzata negli assemblaggi di questi macchinari. Macchinari per il cui carico e scarico, è necessario, poi, l’intervento delle imprese portuali civitavecchiesi che hanno assunto una particolare capacità tecnica per questo segmento di nicchia dall’altissimo valore economico. La predetta società ha rinnovato e rilanciato il prodotto economico su Civitavecchia, con una crescita robusta dello special cargo che fa del porto di Roma uno dei più importanti in Italia nella caricazione e scaricazione delle merci ad alta specializzazione e ad alto tonnellaggio. In considerazione di questo rilancio dell’attività, l’AdSP ha archiviato la procedura di decadenza che era stata avviata nel 2018 stante la precedente inattività di tale impresa”, conclude il Presidente dell’Authority.

Source: trasporti italia general

Fedespedi: triplicate le tempistiche dei controlli. Approvvigionamenti a rischio

“La supply chain logistica rischia il collasso e con essa l’economia italiana. Se si fermano import ed export l’Italia rischia il ko tecnico. Fondamentale la richiesta di Confetra di creare una task force al MIT. Serve un coordinamento centrale: occorre ascoltare gli operatori e dare disposizioni omogenee su tutto il territorio nazionale che non penalizzino logistica e produzione”. Lo ha dichiarato Silvia Moretto Presidente edespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali).

“Con l’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus in queste ultime ore, la situazione già compromessa della logistica italiana rischia di arrivare al collasso – spiega Moretto – le tempistiche dei controlli sulle merci in import da Paesi extra UE (non solo dalla Cina) hanno raggiunto livelli insostenibili. Basti pensare al caso denunciato dalle nostre imprese a Genova: l’attesa media di completamento dei controlli sulle merci in ingresso è passata da due a otto giorni e situazioni simili si riscontrano in molti porti e aeroporti del nostro Paese. Questa situazione si aggiunge al blocco della produzione in Cina, uno dei principali Paesi fornitori dell’Italia e dell’Europa, che mette a rischio gli approvvigionamenti per persone e imprese. Sempre a Genova sono già oltre 50 i collegamenti via mare cancellati con la Cina. Drammatico anche il calo dei volumi in import in Veneto, soprattutto via aerea. Le scorte iniziano a scarseggiare (Federmeccanica, per fare un esempio, ha dichiarato che avranno seri problemi se gli approvvigionamenti non riprenderanno entro metà marzo, tra due settimane) e quando finiranno si interromperanno intere filiere produttive”.

La gravità della situazione richiede responsabilità da parte delle istituzioni e unità di intenti e di azione da parte di tutti gli attori coinvolti: “Fedespedi aderisce pienamente all’iniziativa di Confetra, che ha chiesto al Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, di istituire una task force per monitorare in tempo reale gli impatti del Coronavirus sulla logistica e gestire questa crisi garantendo un coordinamento a livello centrale e disposizioni omogenee su tutto il territorio nazionale. No a psicosi e a soluzioni locali, prese in ordine sparso e senza ascoltare la voce degli operatori economici” ha aggiunto il Presidente Moretto “L’emergenza Coronavirus impone di accendere i riflettori sulla logistica che è vitale per la sopravvivenza dell’economia del Paese. Se la zona rossa di interdizione al traffico si allargasse dal lodigiano alle province di Milano, Bergamo o Brescia, ad esempio, si andrebbe a bloccare la prima economia del Paese, e con essa una buona fetta dell’export italiano e dei flussi di merci dei principali scali del Nord Italia. Occorre che le istituzioni e il Governo prendano una volta per tutte coscienza della strategicità del nostro settore: senza produzione e senza logistica, senza import ed export, la nostra economia – già prevista in crescita solo dello “zero virgola” – rischia la recessione nel 2020. Non ce lo possiamo permettere”.

“Pur comprendendo e condividendo la priorità del Ministero della Salute di salvaguardia della salute pubblica, l’attività produttiva e logistica del Nord, locomotiva dell’economia italiana, non può essere bloccata. Una possibile soluzione immediata per normalizzare i flussi di merce che ancora resistono potrebbe essere quella di sgravare gli Uffici di Sanità Marittima (USMAF), già gravemente sotto organico e in difficoltà prima della crisi Coronavirus, dei controlli sui passeggeri, affidando questi ultimi ad altri enti pubblici sul territorio, come le ASL” propone il Presidente Moretto “Lo scorso 8 gennaio, prima dell’emergenza, abbiamo incontrato insieme a Confetra il Ministero della Salute per segnalare la grave carenza di medici addetti al controllo delle merci. Ora che questi pochi medici sono stati spostati ai controlli sulle persone, i servizi alla merce sono paralizzati e questo non è accettabile. La nostra logistica così rischia il KO tecnico”.

“La situazione in continua evoluzione, inoltre” conclude Moretto “richiede valutazioni attente che non penalizzino il Sistema Italia. Occorre monitorare le iniziative prese da altri Paesi (UE e non) nei nostri confronti: ora che il virus ha diffusione anche in Italia, il nostro Paese rischia l’isolamento. La politica faccia sentire la sua voce con fermezza contro decisioni ingiustificate e contrarie alla libera circolazione di persone e merci in area Shengen”.

Source: trasporti italia general

Fedspedi: triplicate le tempistiche dei controlli. Approvvigionamenti a rischio

“La supply chain logistica rischia il collasso e con essa l’economia italiana. Se si fermano import ed export l’Italia rischia il ko tecnico. Fondamentale la richiesta di Confetra di creare una task force al MIT. Serve un coordinamento centrale: occorre ascoltare gli operatori e dare disposizioni omogenee su tutto il territorio nazionale che non penalizzino logistica e produzione”. Lo ha dichiarato Silvia Moretto Presidente edespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali).

“Con l’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus in queste ultime ore, la situazione già compromessa della logistica italiana rischia di arrivare al collasso – spiega Moretto – le tempistiche dei controlli sulle merci in import da Paesi extra UE (non solo dalla Cina) hanno raggiunto livelli insostenibili. Basti pensare al caso denunciato dalle nostre imprese a Genova: l’attesa media di completamento dei controlli sulle merci in ingresso è passata da due a otto giorni e situazioni simili si riscontrano in molti porti e aeroporti del nostro Paese. Questa situazione si aggiunge al blocco della produzione in Cina, uno dei principali Paesi fornitori dell’Italia e dell’Europa, che mette a rischio gli approvvigionamenti per persone e imprese. Sempre a Genova sono già oltre 50 i collegamenti via mare cancellati con la Cina. Drammatico anche il calo dei volumi in import in Veneto, soprattutto via aerea. Le scorte iniziano a scarseggiare (Federmeccanica, per fare un esempio, ha dichiarato che avranno seri problemi se gli approvvigionamenti non riprenderanno entro metà marzo, tra due settimane) e quando finiranno si interromperanno intere filiere produttive”.

La gravità della situazione richiede responsabilità da parte delle istituzioni e unità di intenti e di azione da parte di tutti gli attori coinvolti: “Fedespedi aderisce pienamente all’iniziativa di Confetra, che ha chiesto al Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, di istituire una task force per monitorare in tempo reale gli impatti del Coronavirus sulla logistica e gestire questa crisi garantendo un coordinamento a livello centrale e disposizioni omogenee su tutto il territorio nazionale. No a psicosi e a soluzioni locali, prese in ordine sparso e senza ascoltare la voce degli operatori economici” ha aggiunto il Presidente Moretto “L’emergenza Coronavirus impone di accendere i riflettori sulla logistica che è vitale per la sopravvivenza dell’economia del Paese. Se la zona rossa di interdizione al traffico si allargasse dal lodigiano alle province di Milano, Bergamo o Brescia, ad esempio, si andrebbe a bloccare la prima economia del Paese, e con essa una buona fetta dell’export italiano e dei flussi di merci dei principali scali del Nord Italia. Occorre che le istituzioni e il Governo prendano una volta per tutte coscienza della strategicità del nostro settore: senza produzione e senza logistica, senza import ed export, la nostra economia – già prevista in crescita solo dello “zero virgola” – rischia la recessione nel 2020. Non ce lo possiamo permettere”.

“Pur comprendendo e condividendo la priorità del Ministero della Salute di salvaguardia della salute pubblica, l’attività produttiva e logistica del Nord, locomotiva dell’economia italiana, non può essere bloccata. Una possibile soluzione immediata per normalizzare i flussi di merce che ancora resistono potrebbe essere quella di sgravare gli Uffici di Sanità Marittima (USMAF), già gravemente sotto organico e in difficoltà prima della crisi Coronavirus, dei controlli sui passeggeri, affidando questi ultimi ad altri enti pubblici sul territorio, come le ASL” propone il Presidente Moretto “Lo scorso 8 gennaio, prima dell’emergenza, abbiamo incontrato insieme a Confetra il Ministero della Salute per segnalare la grave carenza di medici addetti al controllo delle merci. Ora che questi pochi medici sono stati spostati ai controlli sulle persone, i servizi alla merce sono paralizzati e questo non è accettabile. La nostra logistica così rischia il KO tecnico”.

“La situazione in continua evoluzione, inoltre” conclude Moretto “richiede valutazioni attente che non penalizzino il Sistema Italia. Occorre monitorare le iniziative prese da altri Paesi (UE e non) nei nostri confronti: ora che il virus ha diffusione anche in Italia, il nostro Paese rischia l’isolamento. La politica faccia sentire la sua voce con fermezza contro decisioni ingiustificate e contrarie alla libera circolazione di persone e merci in area Shengen”.

Source: trasporti italia general

Conftrasporto: Coronavirus, il sistema della logistica rischia di incepparsi

Il segretario generale di Conftrasporto-Confcommercio Pasquale Russo (30mila imprese della logistica e dei trasporti rappresentate), chiede al governo di intervenire sugli enti locali per imporre un’unica regia a livello nazionale, e di estendere i provvedimenti di sostegno economico e fiscale annunciati anche alle imprese che hanno sede al di fuori delle zone rosse.

“Non si può ragionare per compartimenti stagni, qui stiamo parlando di una catena di lavoro che non opera per segmenti. C’è un’interdipendenza tra i siti di stoccaggio e i trasporti, così come c’è tra gli stabilimenti produttivi e i trasporti, e se si fermano i magazzini, gli stabilimenti (alcuni hanno chiuso perché in zone rosse) e i trasporti si ferma tutto”, spiega Russo.

“C’è un clima di confusione che rischia di fare più danno del dovuto – aggiunge il segretario generale di Conftrasporto – Quello tra le misure adottate dal governo e i provvedimenti lanciati in ordine sparso da alcune Regioni e Comuni è un intreccio insidioso, che può portare, sul piano logistico, al blocco dei magazzini e, di conseguenza, dei trasporti, che stanno già avendo difficoltà a far uscire la merce e portarla a destinazione”.

“Ci sono siti di stoccaggio da cui dipende il funzionamento di tutta la filiera distributiva, che si trovano all’esterno delle zone rosse, e che, in ragione di questo, dovrebbero essere operativi – prosegue Russo – Ma in diversi casi i dipendenti risiedono nelle zone rosse, dalle quali non possono uscire per recarsi al lavoro. Stiamo parlando di centinaia di lavoratori. Dire che quei depositi stanno lavorando a ranghi ridotti è un eufemismo”.

“Chiediamo perciò al governo di considerare, in tema di sostegno alle imprese del settore, anche quelle che operano al di fuori della zona rossa, e di intervenire sulle amministrazioni locali per fare un po’ di ordine tra la confusione che si sta generando”, conclude il segretario generale di Conftrasporto-Confcommercio.

Source: trasporti italia

Coronavirus, Laghezza: urgenti aiuti per il sistema logistico

La diffusione del Coronavirus non incide solo sulla salute degli italiani ma anche sulla nostra economia, colpendo in particolar modo il settore legato all’interscambio sull’estero. Con la Cina parzialmente ferma ed ampie aree di Italia che si stanno bloccando, sarà proprio l’import ed export di beni e prodotti finiti a pagare, insieme al turismo, il prezzo più alto. E’ quanto afferma Alessandro Laghezza, presidente di Confetra Liguria e presidente della commissione logistica di Confindustria La Spezia.

Portualità e logistica, spiega, pagheranno un prezzo altissimo è quindi necessario “evitare a ogni costo che psicosi e allarmismi si trasformino in un blocco dei nostri porti e, al tempo stesso, che un black out nella movimentazione e circolazione delle merci provochi ulteriori e oggi incalcolabili danni. Per questo – continua – occorre l’immediata istituzione di una cabina di regia nazionale per garantire la coerenza delle misure adottate a livello locale ed evitare che scelte errate o territoriali inducano le grandi compagnie armatoriali a dirottare le loro navi verso porti diversi da quelli italiani. È preciso dovere delle Istituzioni rassicurare i mercati circa la piena operatività, affidabilità e l’efficienza dei nostri controlli sanitari; è inoltre urgente definire e fornire un sostegno economico immediato e concreto al settore logistico, ovvero a un comparto strategico per il Paese”.

Source: trasporti italia general

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